E condivido parte delle tue osservazioni, però da studente, nonostante fossi fra quelli con i voti più alti, posso dirti che almeno ai miei tempi non esisteva una competizione fra compagni di classe.
Penso che la storia della competizione per i voti sia molto recente e anche molto deleteria.
Il voto dovrebbe nascere a un unico banale scopo: fatto 10 = il 100% delle cose che dovresti sia sapere, che aver capito, che percentuale hai raggiunto con quanto tu hai studiato?
Ecco, questo banale concetto, visto come è intesa la scuola da insegnanti, genitori, società e quindi anche studenti, in realtà non é comune, e credo che sarebbe la vera rivoluzione.
Non il voto per incoraggiare, il voto basso punitivo ecc ecc. ma il voto come “banale” misura (che banale non è, dato che devi avere da prof l’empatia per capire lo studente).
Il sistema dei crediti poi è totalmente bizantino, ma è esattamente in linea con la gestione del resto della Cosa Pubblica, fatta di una selva di bonus, detrazioni e agevolazioni che di fatto avvantaggiano solo i cercatori di escamotage.
Possibile abolirli ma andrebbe compiuto un secondo atto rivoluzionario dopo quello di ripensare i voti.
Come ho scritto, non è una situazione da schiocco di dita. Per quanto ami parlare di rivoluzione, da bravo cuore rosso, penso che la scuola abbia bisogno di un piano di riforme, progettato con competenza e da attuare nel tempo.
Sicuramente l'aumento della competizione è figlia dei nostri tempi, perché anche senza voler fare un paragone tra "Noi e loro", sicuramente i 18enni di oggi non sono i 18enni che eravamo noi ai tempi.
Per me il sistema dei crediti è la prima cosa che dovrebbe cambiare, perché tante volte i ragazzi mi hanno detto di vivere con stress le interrogazioni perché "Poi a fine anno non prendono il massimo dei crediti e quindi la cosa si riflette sul voto di maturità". Durante l'adolescenza, pagare lo scotto all'esame, di una leggerezza compiuta 2 anni prima, mi pare esagerato e controproducente.
Mettere tutte queste, e tante altre, cose sul tavolo sarebbe un ottimo primo passo. Discuterne in maniera costruttiva con la voglia di produrre un cambiamento sano, la strada da seguire. Ma serve voglia e competenza, cose che al momento mancano.
Sono anch’io combattuto sul tema.
E condivido parte delle tue osservazioni, però da studente, nonostante fossi fra quelli con i voti più alti, posso dirti che almeno ai miei tempi non esisteva una competizione fra compagni di classe.
Penso che la storia della competizione per i voti sia molto recente e anche molto deleteria.
Il voto dovrebbe nascere a un unico banale scopo: fatto 10 = il 100% delle cose che dovresti sia sapere, che aver capito, che percentuale hai raggiunto con quanto tu hai studiato?
Ecco, questo banale concetto, visto come è intesa la scuola da insegnanti, genitori, società e quindi anche studenti, in realtà non é comune, e credo che sarebbe la vera rivoluzione.
Non il voto per incoraggiare, il voto basso punitivo ecc ecc. ma il voto come “banale” misura (che banale non è, dato che devi avere da prof l’empatia per capire lo studente).
Il sistema dei crediti poi è totalmente bizantino, ma è esattamente in linea con la gestione del resto della Cosa Pubblica, fatta di una selva di bonus, detrazioni e agevolazioni che di fatto avvantaggiano solo i cercatori di escamotage.
Possibile abolirli ma andrebbe compiuto un secondo atto rivoluzionario dopo quello di ripensare i voti.
Come ho scritto, non è una situazione da schiocco di dita. Per quanto ami parlare di rivoluzione, da bravo cuore rosso, penso che la scuola abbia bisogno di un piano di riforme, progettato con competenza e da attuare nel tempo.
Sicuramente l'aumento della competizione è figlia dei nostri tempi, perché anche senza voler fare un paragone tra "Noi e loro", sicuramente i 18enni di oggi non sono i 18enni che eravamo noi ai tempi.
Per me il sistema dei crediti è la prima cosa che dovrebbe cambiare, perché tante volte i ragazzi mi hanno detto di vivere con stress le interrogazioni perché "Poi a fine anno non prendono il massimo dei crediti e quindi la cosa si riflette sul voto di maturità". Durante l'adolescenza, pagare lo scotto all'esame, di una leggerezza compiuta 2 anni prima, mi pare esagerato e controproducente.
Mettere tutte queste, e tante altre, cose sul tavolo sarebbe un ottimo primo passo. Discuterne in maniera costruttiva con la voglia di produrre un cambiamento sano, la strada da seguire. Ma serve voglia e competenza, cose che al momento mancano.